Frosinone, 5 marzo 2021 - È nata oggi la sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità, che avrà sede presso la Commissione provinciale integrazione salariale operai agricoli dell’Inps di Frosinone.
La sezione è prevista dalla legge 199 del 2016 che contiene le “disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura“ ed è stata approvata per contrastare il vergognoso fenomeno criminale del caporalato e per introdurre nuove forme di supporto ai lavoratori stagionali in agricoltura.
L’iniziativa ha visto il coinvolgimento della regione Lazio, della Prefettura di Frosinone, della Direzione provinciale Inps, della Direzione provinciale Inail, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e dei rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
“Il nostro obiettivo – afferma Stefano Morea della Flai Cgil - è sostenere e promuovere la piena applicazione della legge in tutte le sedi e quindi il potenziamento della Rete del lavoro agricolo di qualità. É questa la strada per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e per consentire la valorizzazione delle imprese che operano nel rispetto delle leggi e delle regole.
Noi – conclude Morea – vogliamo elaborare, all’interno della Sezione, un modello virtuoso del lavoro in agricoltura. Anche grazie alla legge regionale sul caporalato: “Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura” approvata nel 2019 dalla Regione Lazio.
Da troppo tempo il lavoro agricolo, e non solo purtroppo, è associato a termini come sfruttamento e caporalato e tutto ciò non è più tollerabile, l’azione di oggi che ha visto la costituzione della sezione territoriale del l.a.q. è il primo passo di un percorso che tutte le parti in causa devono compiere insieme.